Precisazioni e ricordi sulla riattivazione della IK0MIL

 

Ci scrive Massimo Gizzi Iori - I2IOJ, il quale, leggendo il nostro notiziario n. 1, e le nostre quattro righe scritte dalla redazione relativamente alla IK0MIL, vuole fare alcune precisazioni, ma di fatto quello che ci scrive sono notizie preziose, che permettono di avere dati certi, relativamente ad un "pezzo" di storia delle trasmissioni dell'Esercito in Italia.

Quello che ci racconta l'ha vissuto in prima persona, è proprio colui che con dedizione si è prodigato alla riattivazione della IK0MIL a metà degli anni ottanta, molte volte capita che vengano proposte iniziative, ma se non si lascia traccia di quello che è stato fatto, nessuno mai lo saprà, questo è invece un modo per far sapere ciò che è stato fatto.

Voglio proporre quindi quello che Massimo - I2IOJ ci ha scritto, così, come ci è stato inviato, proprio come se stesse scrivendo a Voi lettori. Un grazie ovviamente a Massimo per la collaborazione e per aver dato la liberatoria alla pubblicazione dei suoi testi.

Visitate poi anche il suo bel sito internet, troverete altre foto di quando era soldato...... http://digilander.libero.it/maxgiz/

Grazie!

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Caro Collega,

seguendo un link durante una ricerca sul motto dell'Arma delle Trasmissioni, sono approdato al file pdf con il notiziario ANGET che avete (ndr.) editato. Ho letto la brevissima cronistoria che riguarda il nominativo IK0MIL ed ho rilevato una inesattezza che se me lo permetti vorrei correggere. La stazione MIL nella Scuola delle Trasmissioni è stata riattivata, dopo il periodo di prima attivazione fra gli ultimi anni 50 ed i primi anni 60, nell'anno 1985.

L'allora comandante della Scuola, credo fosse il colonnello Ronza, decise di voler ripristinare la stazione radio una volta esistente, per realizzare un nodo che unisse, in caso di pubbliche calamità, le reti militare e volontaria civile, per un coordinamento delle informazioni, di fatto, allora, inesistente. Le ultime occasioni nelle quali era stato richiesto un intervento delle varie organizzazioni che potevano realizzare comunicazioni di emergenza, avevano dimostrato che purtroppo esisteva un notevole spreco di risorse poiché la mancanza di coordinamento fra le suddette reti non permetteva il loro efficace impiego.

Per tale motivo venne stanziata una somma, mi sembra che fossero allora 24 o 25 milioni di lire, limite entro il quale si poteva evitare una licitazione pubblica, cosa che avrebbe eventualmente amplificato a dismisura i tempi e il dispiego di risorse umane per la sua gestione, per l'acquisto e l'installazione dei necessari impianti. Il personale presente in quel periodo alla Scuola, che venne incaricato della valutazione di fattibilità, partendo con un passo piuttosto lungo, sottostimava la cifra stanziata in quanto sufficiente appena a realizzare una parte del sistema di antenna che si aveva in mente. Quindi l'allora Tenente Colonnello Lamberto Baldacchini, (che però non ricordo, dopo così tanti anni, quale incarico ricoprisse) mio ex-Vice-Comandante di battaglione nel 10 Btg Trasmissioni Lanciano, reparto presso il quale ero allora stanziato, propose il mio nome al Comandante della Scuola, in quanto prima, insieme, al X°, avevamo realizzato le antenne installate poi presso il C.R. Belsito di Monte Mario a Roma per il collegamento con il nostro contingente di stanza in Libano, e grazie alla positiva esperienza suggeriva che forse io, col mio metodo di tenere a bada costi e prestazioni, avrei potuto forse realizzare la sistemistica desiderata con le risorse disponibili.

Di lì al mio trasferimento dal X° alla Scuola il passo fu breve. Dal plotone del X° passai, ancora Sottotenente, al vice-comando della 1° Comp. AUC della Scuola delle Trasmissioni di Roma. Oltre agli incarichi tipici dell'impiego, cioè la formazione degli allievi, mi fu assegnato il compito della realizzazione della nuova stazione radio della scuola.

Le problematiche da risolvere erano principalmente due: l'ottenimento del nominativo di stazione e la progettazione del sistema di stazione radio. Per ciò che concerne il nominativo realizzai subito che il nominativo storico, I1MIL era stato riassegnato nel frattempo ad un radioamatore di Alessandria, Luigi.

Sperando che sarebbe stata possibile una riassegnazione del nominativo, presi l'iniziativa di contattare questa gentilissima persona la quale, dopo ascoltate le mie motivazione si rese disponibile a cederci l'ormai suo indicativo, cosa che per un radioamatore è qualcosa di veramente personalissimo.

Purtroppo dopo aver contattato l'allora direttrice dei servizi radioelettrici del ministero delle PPTT, la Dott.ssa Wanda Binetti, questa mi comunicò che questa ri-assegnazione non era possibile e l'unica soluzione, cosa che loro avrebbero fatto per la prima volta, sarebbe stata quella di duplicare il suffisso, fino ad allora assegnati in forma univoca a prescindere dal prefisso, per avere quindi a disposizione il nominativo IK0MIL. Quindi il problema del nominativo era stato anche se con parziale successo, risolto. Allora partii con il progetto della stazione. Essa avrebbe avuto la caratteristica di disporre di una parte della stazione completamente attrezzata con apparecchiature di tipo militare e con l'altra con apparecchiature civili.

La logistica della stazione radio sarebbe stata realizzata in una delle aulette a fianco della palazzina "Mario Fiore" per poter disporre del tetto di quest'ultimo edificio per alloggiare le antenne ed avere un minimo di elevazione. All'ingresso della stazione si sarebbe realizzato un piccolo ingresso diviso da una parete a vetri con una porta a vetri dal vero e proprio locale della stazione. Appena entrati nella stazione alle pareti sarebbero stati ancorati dei banchi di lavoro realizzati artigianalmente dalla falegnameria della scuola, che con perizia li avrebbe dotati di un ripiano di altezza idonea ad avere gli apparati su di loro esattamente ad altezza occhi, con operatore seduto.

I due banchi erano localizzati uno a destra, con le radio militari ed uno a sinistra con tutte le apparecchiature civili. Optai quindi per la nostra più efficiente stazione militare in onde corte, completa di gamme nelle quali si realizzavano allora le principali reti di comunicazioni di emergenza, la nostra RH6, completa della sua antenna a stilo con accordatore d'antenna. Tale stazione permetteva di trasmettere su tutte le onde corte con una potenza di circa 1 kW ed il sistema di antenna era a diagramma di radiazione omnidirezionale.

Per quanto riguarda poi la stazione radio civile, essa fu realizzata acquistando dal migliore offerente sul mercato l'allora top di gamma delle marche disponibili per l'uso amatoriale: per le onde corte un Kenwood TS-930 SAT con un amplificatore sempre Kenwood TL-922, e due stazioni ICOM per la copertura sia delle VHF che delle UHF. Il sistema di antenna fu realizzato tenendo conto delle varie condizioni di impiego: per le HF, una antenna omnidirezionale verticale 5 gamme 14AVQ della High Gain, in polarizzazione orizzontale un dipolo multibanda W3DZZ, e per le gamme alte delle HF, 10, 15 e 20 metri, una direttiva TH7DXX, una 7 elementi Yagi, sempre della High Gain.

Per le V/UHF optai per una collineare bibanda omnidirezinale a 4 elementi per la polarizzazione verticale, mentre in polarizzazione orizzontale, in direttiva, adottai due Yagi, una 7 elementi per le VHF ed una 14 elementi per le UHF, montate sullo stesso mast della TH7DXX. Il cavo coassiale utilizzato fu del Cellflex da 1/4 di pollice per le V/UHF mentre usai dell'RG-213 per le HF. Microfoni, SM8 per gli Icom e MC60A per il Kenwood. Tasto telegrafico "The Swedish Key" a fare da buon confronto con lo Junker dell'RH6.

La stazione divenne operativa fisicamente già da Gennaio/Febbraio 1985, ed io la attivai avendo ottenuto il trasferimento del mio nominativo I0IOJ mentre la licenza ufficiale della IK0MIL segui subito dopo, verso la metà del 1985.

Io lasciai la SCUT per termine del mio periodo di rafferma, dopo aver passato i sei mesi con il grado di Tenente, passati ormai quasi interamente, al di fuori delle ore di servizio con gli allevi, nella sala radio, incluse le licenze da recuperare rimaste da fare, godendo di quello splendido sistema radio. Dopo la mia partenza non ho più avuto accesso alla stazione, purtroppo, ma giustamente riservato al personale in servizio attivo. So che la IK0MIL è stata poi per un periodo abbastanza lungo inattiva, fino a che un sottufficiale della Scuola non ha volenterosamente raccolto il testimone, bellissimo anche se in parte oneroso di notevoli responsabilità, attivando la stazione no so in quali occasioni.

Io spero che la IK0MIL torni presto a far sentire la sua voce e la potenza del suo segnale per l'onore della Scuola e per il ricordo di tutti coloro, tanti, che hanno lasciato lì dei bellissimmi ricordi.

Ti invio in allegato una composizione di tre foto dell'epoca che ritraggono la stazione, me, ed un momento di attività radio con a fianco il mio carissimo amico e mio primo sostenitore nel progetto MIL, l'allora Ten. Pinna. Scusa per la qualità ma sono foto molto vecchie che mi hanno seguito nei miei spostamenti negli anni, hanno quindi girato mezzo mondo.

Ti invio quindi i miei più cordiali saluti e ringraziamenti per quello che fai per l'ANGET.

Massimo Gizzi Iori - I2IOJ

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